Il Diario degli Ominidi 2020 - Capitolo 3 - Giorno 1 - Abbiamo Esplorato
Capitolo 3 - Abbiamo esplorato
La fase di esplorazione dello spazio in cui ci muoviamo è fondamentale, è
da vero ominide scovare gli indizi. Ogni indizio ci racconta una parte di una
storia e ci permette di capire molte cose, come quella volta che nel villaggio
sul poggio scoprimmo l’erba per fare il formaggio.
Il gruppo Giallo [Laura]
Partiamo
dalla nostra base ai giardini, vicino ad un bel cespuglio e con tanti alberi
intorno: alcuni raccolgono foglie e semi
di piante in terra… cominciamo ad esplorare dal giardino! Siamo riusciti a
trovare gli alberi che fanno i frutti che abbiamo trovato in terra e anche a
scoprirne il nome: tigli e ippocastani! Ma ci saranno anche altri tipi...un’altra
volta si ritorna.
Stamani siamo in 5: decidiamo di andare in
paese e esplorarlo partendo dai posti che ci piacciono di più. Andiamo dove ci
porta Elena, una via in alto che si scopre, dal cartello, che si chiama Via
degli Orti (lì poi c’è anche il posto preferito di Laura, ma guarda che caso
buffo): c’è un edifico bellissimo che sembra la parte davanti di una nave, ci
sono in cima, sotto il tetto dei buchini - tantissimi- nel muro, ci entrano dei
rondoni tutti neri. Scopriamo che un tempo in questo modo le persone che ci
abitavano si procuravano da mangiare, prendendo gli uccelli dai nidi
all’interno, nel sottotetto.
E poi andiamo dove abitava prima Giammarco, a lui piace molto il posto. Scopriamo dal
nome della piazza che lì tanti anni fa
c’erano le scuole: una signora che Giammarco conosce ci dice che c’era
anche il giardino davanti.
Poi andiamo in cerca di animali, animali
di pietra disegnati….: Matteo sa che ci sono leoni vicino ai Carabinieri,
insieme troviamo leoni sulla chiesa! E poi si va a far pipì in comune, dove ci
ospitano gentilmente, e sotto il portico è pieno di animali negli stemmi dei
podestà! Non si fa in tempo a disegnarli Silvia ci aspetta. Però altri animali
, questa volta fantastici , li abbiamo visti vicino ai leoni di Matteo, dipinti
su una casa tornando a scuola. Bisogna tornare a disegnarli!
Il gruppo Rosso [Ilaria]
Prima
di metterci in cammino per fare il nostro trekking urbano nel paese di Radda,
dovevamo decidere insieme un itinerario. Emma ha fatto una proposta che è
piaciuta subito a tutti: “Raggiungiamo il punto più alto del paese passando per
una stradina un po' nascosta, la via degli Orti, dove non vanno tante persone,
io però ci vado sempre!” Pietro si era portato dietro il binocolo, molto utile
per osservare il paesaggio da un punto panoramico! Siamo partiti e la scelta si
è dimostrata davvero vincente! La maggiore parte dei muri delle case di Via
degli Orti non hanno intonaco e permettono di vedere un sacco di tracce che
parlano delle trasformazioni di queste case. Ad un certo punto mentre facevamo
le nostre osservazioni ecco che vediamo sul muro una pietra con una scritta
strana; Gabriele torna indietro....si ricorda di averne vista un'altra poco
prima... non le aveva dato importanza.. ma forse ce l'ha! Proseguiamo nel
percorso ..ecco un'altra scritta..una targa “Pescini 1902”. Ognuno di
noi copia tutte queste scritte sul proprio quadernino: che vorranno dire? Proseguiamo nel nostro trekking e decidiamo
di andare verso Piazza del Castello: un altro nome particolare come via degli
Orti! Pietro non è ancora riuscito ad usare il proprio binocolo, sembra di
“essere in alto”, ma il paesaggio da qui non si vede. Dobbiamo rimandare la
ricerca a dopo: Silvia della Associazione Pro Loco ci aspetta!
Il gruppo Viola [Marzio]
Salutiamo
Silvia che ci ha guidato nella visita ai sotterranei del Palazzo Podestarile.
Iniziamo a camminare nel paese senza una meta precisa, incontriamo persone che
ci salutano e si incuriosiscono al modo con cui ci spostiamo: agganciati ad una
corda che ci tiene uniti a distanza. Qualche volta abbiamo le mascherine
abbassate perché siamo alla distanza prescritta e soprattutto all’aperto.
La
corda, che io avevo spiegato essere un “BrucoCorda” con l’idea di giocarci un
po’ ha subito assunto un ruolo diverso. Cosa ci possiamo fare con una corda ?
ma il tiro alla fune e che cosa altrimenti. Bisognerà provvedere con una corda
idonea e adatta allo scopo.
Ma
torniamo all’esplorazione. Tra muretti a secco e strani anelli di ferro a un
certo momento siamo arrivati in una piazza non molto grande con un nome
inequivocabile: piazza delle scuole. Ci siamo guardati attorno e abbiamo
cercato di identificare l’edificio che una volta era la scuola e che adesso è
stato trasformato ad uso abitativo. Alessandro ha fatto un’ipotesi molto
plausibile ma servivano delle prove che al momento non avevamo. A farla breve,
come sempre succede, è stato un testimone che abbiamo incontrato in pazza del
Castello ( il sig. Bianchi) che ci ha fatto un bel racconto. Ci ha parlato di
dove fosse anticamente il Palazzo Comunale (ora sede della Pro-Loco) come di
lato ci fosse stata la Caserma dei Carabinieri con l’ingresso monumentale sulla
via parallela passato l’arco, e che effettivamente l’edificio scolastico era
quello individuato da Alessandro, “con i
fili per stendere i panni” e come, “per non farci mancare nulla” (citazioni del
Sig. Bianchi) nella piazza del Castello ci fosse stato in antico un cimitero.
Durante scavi per la sistemazione di condutture furono trovati molti crani.
Abbiamo capito che eravamo capitati proprio nel cuore di un’altra Radda, che
adesso non si vede più, e che è possibile raccontare con la ricerca, proprio
come stiamo facendo noi. Sono tutte informazioni da approfondire, come il significato
di quella scritta trovata nella strada sotto alla piazza del Castello con una
croce nei cui bracci vi sono quattro lettere (vedi foto). Capitando in
piazzetta Minucci ci siamo anche chiesti che simbolo fosse quello raffigurato
sullo stemma proprio sopra gli archi di ingresso del palazzo che abbiamo
ipotizzato essere palazzo Minucci. (vedi foto)
La croce con le lettere a.m.D.g. |
Quali simboli sono raffigurati nello stemma Minucci |
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